Loris Lubiato, insieme ad Alberto Vanoni, gestisce e allena le esordienti. Loris svolge la funzione di Team Manager e dirige il gruppo, mentre Alberto prepara le giovani gialloblù in campo e insegna loro i fondamentali. Ecco le parole di Lubiato:
Loris, quali sono gli obbiettivi per il campionato esordienti quest’anno?
«Non abbiamo la priorità del risultato, il vero obbiettivo è il gruppo. La vittoria ovviamente è importante, ma lo è soprattutto per il morale, affinchè le ragazze siano ripagate dagli sforzi fatti in allenamento e affinchè crescano come gruppo e dal punto di vista individuale e tecnico. Voglio che le ragazze crescano e abbiano la giusta mentalità per fare, in futuro, il salto di qualità e di categoria».
Quali sono i principi calcistici che vuoi che le ragazze apprendano?
«L’allenatore è Alberto Vanoni. Io collaboro con lui nella gestione del gruppo. Seguo le ragazze e posso parlare al suo posto, ma lui spiega i fondamentali e insegna la tecnica di base, perché è un gruppo disomogeneo sia per età sia per tecnica; per questo cerchiamo di alzare il ritmo e l’intensità in allenamento. Il mister fa esercizi volti coesione tra i vari reparti, in modo che in campo tutte abbiano idea della loro posizione, sappiano cosa fare quando hanno la palla e possano sviluppare un bel gioco. io e Alberto quindi ci basiamo su esercizi di controllo palla e passaggio. L’obbiettivo è, in partita, controllare il gioco e fare gioco».
Quanto è importante che le ragazze crescano in vista della Primavera e, perché no, della prima squadra?
«È fondamentale che abbiano la giusta mentalità. Prima della crescita tecnica devono mantenere la passione per il calcio se vogliono andare avanti. La passione la mantengono con il divertimento che noi cerchiamo sempre di trasmettere. Abbiamo sedici giocatrici e agli allenamenti ci sono sempre tutte, o quasi; questo vuol dire che si divertono e credono in quello che fanno, altrimenti non sarebbero così costanti».
Giocatrici così giovani come vivono la competizione e l’agonismo?
«La competizione è importante ma non è centrale, per ora. È normale che ci sia lo stress agonistico, ma non deve esserci esasperazione. Quando alleni ragazze di età giovane bisogna insegnare loro a non mollare quando si è in difficoltà, a non darsi per vinte, motivarle a dare il massimo. Loro devono credere in sé stesse e non si devono demoralizzare. Noi cerchiamo di tenerle sul pezzo ma sempre partendo dal divertimento».
Per fare il salto di qualità che competenze e caratteristiche devono sviluppare le “tue gialloblù”?
«A livello puramente calcistico devono mantenere la passione per questo sport. Poi, cosa che ritengo importantissima, devono imparare a gestirsi in tutto: l’alimentazione è fondamentale, perché non basta essere tecnicamente dotate, bisogna curare il proprio corpo e la propria salute. Devono poi essere brave a organizzarsi con la scuola e con lo studio. In altre parole devono curare tante altre cose oltre che la passione per il calcio, devono diventare sempre più responsabili e aver cura di sé, perché hanno vari impegni. Inoltre devono continuare a credere in ciò che fanno, senza demoralizzarsi mai».
Riccardo Cannavaro
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