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Gelmetti torna a giocare in Italia e la prima partita è proprio contro il «suo» Verona. Un segno del destino?

«Giocare contro il Verona è un momento che sogno da anni e finalmente è arrivata l’ora di vivere questa partita».

Come vivrà personalmente la partita contro la sua ex squadra e cosa si prova ad affrontare un team con cui hai passato gran parte della sua carriera?

«Sinceramente mi devo ancora rendere conto del tutto che domenica (3 settembre, ndr) giocherò questa partita. Meglio così. Pensare troppo spesso toglie concentrazione e aumenta le paure. Affrontare la mia ex squadra, nella quale sono cresciuta da quando avevo quattordici anni, mi dà una grande carica».

Tornare all’Olivieri Stadium, per tanti anni la sua casa sportiva, che emozione regalerà?

«Calcare quel rettangolo verde mi farà tornare in mente parecchi ricordi. Il tutto però durerà pochi minuti: dal fischio d’inizio sarò concentrata su ciò che devo fare».

Il ricordo più bello e la delusione con la maglia del Verona?

«È difficile pensare ad un solo ricordo: in cinque anni al Verona ho impresso nella mente i gol contro il Pink Bari, che poi ho dedicato alla mia amica Mara, penso poi al clima familiare dello spogliatoio e la vittoria dello scudetto (2014/15, ndr). La delusione invece è quella dei gol sbagliati: potevo evitare alcuni errori».

Tutte le giocatrici che giocavano con lei al Verona hanno smesso di giocare o hanno cambiato squadra. Che effetto fa e farà vedere un Verona completamente diverso dal «suo»?

«Sarà strano. Quello di domenica sarà un nuovo Verona e secondo me senza Melania Gabbiadini non è più il vero Verona».

Che Verona si aspetta?

«Mi aspetto un Verona che cercherà di imporre il proprio gioco, consapevole del proprio valore e del proprio blasone».

La Fortitudo Mozzecane come deve affrontare la gara di domenica e la doppia sfida di Coppa Italia?

«Noi siamo tranquille, ci stiamo allenando bene e stiamo cominciando a capirci bene in campo. La grinta non ci manca e la voglia di fare bene c’è. La cosa fondamentale sarà essere unite, perché da sole non siamo nulla, insieme possiamo dire la nostra».

 Quante chance ha la Fortitudo Mozzecane di passare il turno in Coppa Italia?

«Una cosa che ho potuto imparare in Svizzera è che ogni partita è fatta a modo suo e fino al fischio finale non è finita. Ce la giocheremo dall’inizio alla fine senza paura. Il campo parlerà».

Viene dall’Agsm e dalla Serie A: potrebbe essere un punto di riferimento per le sue compagne, soprattutto in questa partita? Cercherà di caricarle?

«Sono a disposizione della squadra per qualsiasi cosa. Sicuramente le caricherò, anche se non sono di molte parole le caricherò e non le lascerò mai sole».

In amichevole con la Poggese ho notato che ha grinta e lotta su ogni pallone: in Coppa Italia avrà ulteriore voglia di farsi valere?

«Che sia amichevole, campionato o Coppa Italia io do sempre il massimo, tutta me stessa».

Ha voglia di dimostrare al Verona che Martina non è più la ragazzina che esordiva in Serie A e ha sempre giocato come «spalla» alle varie campionesse che negli anni hanno vestito la maglia gialloblù, e oggi è diventata una calciatrice matura?

«È arrivato il momento di smettere di dimostrare qualcosa a qualcuno, ora voglio dimostrare solo a me stessa. Voglio dimostrare a me stessa che valgo e che gioco a calcio per divertirmi ma anche per vincere».

Nell’agosto del 2013, Gelmetti segnò una tripletta in Coppa Italia contro la Fortitudo, ricorda? Ora desidera lasciare il segno dall’altra parte, con la maglia del Mozzecane?

«Ricordo benissimo. Chissà, magari andrò in gol anche domenica, mai dire mai».

Se segna, esulta?

«Esulterò sì, e se riusciremo a colpire non sarò l’unica a farlo».

Riccardo Cannavaro
Foto di copertina e foto 3 all’interno: Graziano Zanetti Photography
Foto 1 e 2 all’interno: Damiano Buffo – Photo Art Design
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