Da qui non si passa! Ecco la frase che simboleggia la prestazione di Francesca Olivieri nell’ultima di campionato contro la Pro San Bonifacio, durante la quale il portiere gialloblù ha fatto interventi decisivi che hanno permesso alle padrone di casa di conquistare il pareggio. È stata una partita combattuta e ricca di occasioni per entrambe le squadre; ecco le parole di una delle protagoniste:
Che sensazione si prova ad essere stata una delle migliori in campo nel derby?
«Sono orgogliosa di quello che ho fatto; è sempre bello essere utile per la propria squadra. Non ho preso gol e per un portiere chiudere la partita a porta inviolata significa aver fatto il proprio dovere».
Dopo le incertezze con l’Agsm in Coppa Italia e con il Vittorio Veneto in campionato ti sei riscattata con una grande prestazione: sei entrata in campo pensando di dover dimostrare qualcosa?
«Ero carica perché un derby è sempre un derby. Sapevo di aver commesso qualche errore nelle partite precedenti e di conseguenza cercavo il modo per riscattarmi: penso di esserci riuscita».
Gli interventi decisivi sono stati la respinta del colpo di testa sulla traversa e la chiusura in uscita sull’attaccante Yeboaa. Entrambi i tiri sono arrivati da posizione molto ravvicinata: come si interviene in questi casi? È puro istinto?
«L’intervento sul colpo di testa è stato di puro istinto, perché in situazioni del genere non hai il tempo di pensare a cosa fare. Sull’uscita invece avevo un po’ più di tempo per ragionare e quindi mi sono buttata sulla palla tentando il tutto per tutto».
Solitamente il portiere non è un ruolo che rende protagonisti: questo fatto dà ancora più soddisfazione quando è l’estremo difensore uno dei migliori in campo?
«Sì, perché un portiere, anche se fa una buona gara, di solito non è particolarmente notato; si ricorda sempre il gol dell’attaccante, mentre è difficile che si ricordi la parata dell’estremo difensore. Quando un portiere viene elogiato significa che effettivamente qualcosa di buono per la squadra l’ha fatto, quindi è un’enorme soddisfazione».
La prestazione con la Pro San Bonifacio ti ha dato maggior consapevolezza di poter essere un elemento veramente importante per la squadra?
«Sento di essere importante per la squadra e sono felice di poter dare il mio contributo, soprattutto in questa stagione così impegnativa nella quale bisogna cercare di arrivare entro le prime tre posizioni della classifica del campionato».
C’è un portiere che ti piace particolarmente e a cui ti ispiri?
«Per quanto riguarda il campo femminile vedo come modello Stéphanie Öhrström: è un vero punto di riferimento in Italia, la migliore. In campo maschile, data la mia fede interista, mi piacciono Samir Handanovic e Jùlio César».
Riccardo Cannavaro
Foto: Graziano Zanetti Photographer
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